Il
saluto agli invitati
Quando
è iniziato il nostro viaggio è stato subito chiaro che
avremo fatta molta strada insieme ... e non solo in
bicicletta.
Come
pellegrini ci uniamo per condividere gioie e sofferenze
di un lungo cammino da compiere in umiltà e povertà in
spirito.
Il
cammino è la meta e la meta è l’amore.
Vi
abbiamo convocati per assumere pubblicamente l’impegno
a percorrere questo lungo cammino e sfuggire alla
tentazione di ripiegare verso facili approdi.
La
vostra testimonianza, la vostra entusiastica
partecipazione al nostro matrimonio, il calore umano di
cui ci avete circondato, ci incoraggiano e ci danno la
certezza che non saremo soli nell’affrontare questo
nostro meraviglioso viaggio !
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Vangelo
di Giovanni
Cap.15,
ver. 1-17,
La
sposa ha proposto la lettura di un brano del vangelo di Giovanni da lei così
commentato
Gesù
afferma di essere
la vite, il Padre è il vignaiolo e i discepoli sono i tralci,
solo quelli che rimarranno attaccati al ceppo (Gesù) daranno
frutti.
Per dare frutto abbiamo bisogno di un potatore esperto che
tolga il superfluo per permetterci di realizzare la nostra
natura e dare frutto. Anche nella professione chi dice di
saper fare tutto di fatto non sa fare nulla mentre chi ha
sacrificato qualche branca del sapere per specializzarsi in un
settore è spesso colui che meglio ha saputo valorizzare i
suoi talenti nel suo lavoro. La scelta deve essere netta e
vuota di aspettative com'è vuota la tomba di Gesù risorto:
proprio la tomba che esprime l'ultima forma di attaccamento
umano è trovata vuota dalle donne che si erano recate a
renderne omaggio. L'amore deve essere totale e incondizionato
deve saper andare oltre le aspettative umane e aderire
totalmente alla volontà di Dio.
1
«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. 2
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni
tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3
Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. 4
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far
frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi
se non rimanete in me. 5 Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza
di me non potete far nulla. 6 Chi non rimane in me
viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo
raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7 Se
rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel
che volete e vi sarà dato.
8 In
questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto
e diventiate miei discepoli. 9 Come il Padre ha amato
me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore,
come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango
nel suo amore. 11 Questo vi ho detto perché la mia
gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni
gli altri, come io vi ho amati. 13 Nessuno ha un amore
più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che
fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò
che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. 16
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho
costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro
frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre
nel mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando:
amatevi gli uni gli altri.
18 Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha
odiato me. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò
che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho
scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. 20
Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più
grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola,
osserveranno anche la vostra. 21 Ma tutto questo vi
faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che
mi ha mandato. 22 Se non fossi venuto e non avessi
parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno
scusa per il loro peccato. 23 Chi odia me, odia anche
il Padre mio. 24 Se non avessi fatto in mezzo a loro
opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun
peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre
mio. 25 Questo perché si adempisse la parola scritta
nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione.
26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal
Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi
renderà testimonianza; 27 e anche voi mi renderete
testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Lettera
di S. Paolo apostolo
ai
Corinzi 1 -
Capitolo 13
[1]Se
anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non
avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un
cembalo che tintinna.
[2]E
se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri
e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così
da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono
nulla.
[3]E
se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio
corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi
giova.
[4]La
carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa
la carità, non si vanta, non si gonfia,
[5]non
manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
[6]non
gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
[7]Tutto
copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
[8]La
carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono
delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
La
presentazione dei doni
FIORONI:
Signore ti offriamo i frutti che ti piacevano tanto al punto
che arrivasti a maledire una pianta di fico che si era
rifiutata di offrirTi i suoi prelibati frutti. Al mattino
seguente i discepoli trovarono la pianta di fico secca ad
indicare che una vita che non si offre non è degna di essere
vissuta. (Antonio Rotolo Testimone)
OLIO:
Ti offriamo Signore l'olio degli olivi di Marrocco, frutto
della terra, del sole e del lavoro assunto come impegno,
responsabilità e comunione. Te lo offriamo insieme alla
promessa di non tentare di sfuggire al peso della mia parte di
lavoro. (Angela )
PANE
E VINO Questo pane e questo vino nascono dal grano
e dall'uva, sono stati trasformati senza che ne avessero
consapevolezza in ciò che è altro dalla loro originaria
natura. Te li offriamo Signore in modo che anche noi non
abbiamo paura di lasciarci trasformare dalla vita non secondo
il nostro piano ma secondo il Tuo.(Maria Testimone)
.
PREGHIERE
Signore,
ti preghiamo affinchè tu benedica questi sposi. Ricolmali
della Tua grazia e delle Tue benedizioni.Fà che il loro amore
sia eterno, fedele e reciproco, e sia il limpido riflesso della
Tua tenerezza verso tutte le creature. Chiara
.
Fà,
o Signore, che Angela e Antonio non perdano mai la
consapevolezza di essere dono l'una per l'altro e mantieni
vivi l'entusiasmo e lo stupore reciproco.
Cristina
.
Custodisci
Maria il matrimonio di Angela e Antonio. Sostieni con il tuo
sguardo materno il loro amore semplice e sincero.
perchè condividendo i bisogni di ogni giorno possano
condividere il senso della vita e trovare la gioia piena. Per
questo ti preghiamo..
Barbara
.
Effondi,
Signore, su Angela e Antonio
lo
Spirito del tuo amore, perché
diventino un cuore solo
e un'anima sola: nulla
separi questi sposi che tu hai unito, e, ricolmati della tua
benedizione, nulla li affligga. Elisa
.
Per
Antonio e Angela, saliti oggi sullo stesso tantem, fa o
Signore che possano pedalare in armonia e buonumore su tutte
le strade su cui la loro vita li porterà.
Maria
Fontana
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Lo
sposo ha proposto la lettura di una
lettera di Thich Nhat Hanh,
monaco zen vietnamita, apostolo della nonviolenza
e di
un brano del dhammapada, contenuto nei Canoni
Buddhisti
La
danza
della foglia che cade e la festa della vita
La lettera di Thich Nhat
Hanh,
monaco zen vietnamita, apostolo della nonviolenza
È
impossibile immaginare la nascita di qualcosa; c’è soltanto
continuità.
Senza
la nuvola non potrei essere qui… so che in passato sono
stato aria, fiume, nuvola. Sono anche stato pietra…questa è
la storia della vita sulla terra. Siamo stati…organismi
unicellulari.
Un
giorno chiesi alla foglia se aveva paura: era venuto
l’autunno, molte altre foglie erano già cadute. Mi rispose
di no. “Durante la primavera e l’estate ho lavorato duro
per nutrire l’albero, e ora molto di me è nell’albero.
Non pensare che io sia solo questa forma, perché la forma di
foglia è solo una piccola parte di me. Tutto l’albero è
me, e anche quando sarò caduta per terra continuerò a
nutrirlo. Quando mi staccherò dal ramo, cadendo farò un
fluttuante salutino all’albero, e gli dirò: Arrivederci a
presto.”
La
foglia cadde fluttuando in una danza gioiosa, perché si
vedeva già nell’albero. Era così contenta! Le feci un
inchino e capii quante cose abbiamo da imparare dalle foglie.
Una foglia non ha paura: sa che niente nasce e niente muore.
Dovete
vedere la vita. Non potete dire “la vita della foglia”,
possiamo solo parlare della vita nella foglia.
Anche
la nuvola non ha paura. A tempo debito si trasformerà in
pioggia. Deve essere divertente diventare
pioggia…picchettare sulle cose e diventare parte del
Mississipi, del Mekong, o cadere in un campo coltivato e
diventare col tempo parte di un essere umano.
Un’onda
è piena d’acqua, ma è vuota di un sé separato. L’onda
è una forma che è stata resa possibile dall’esistenza
dell’acqua e del vento. Se l’onda considera solo la
propria forma, che ha un inizio e una fine, avrà paura della
nascita e della morte. Ma se l’onda si considera acqua,
allora si libera dai concetti di nascita e morte.
Se
siete un’onda e diventate uno con l’acqua di cui siete
composti, se guardate il mondo con gli occhi dell’acqua, non
avrete
più paura di essere spinti in alto e di ricadere giù.
Ma non accontentatevi di mere speculazioni verbali, dovete
scoprire l’unità, sperimentarla e viverla.
Da
bambino mi piaceva giocare con un caleidoscopio. Bastava un
piccolo movimento perché una figura scomparisse e se ne
formasse un’altra. Non piangevo quando la figura precedente
era scomparsa.
Possiamo
imparare molte cose dalla nuvola, dall’acqua, dalle onde,
dalle foglie e dai caleidoscopi. E da tutte le cose che sono
nell’universo. Guardando con attenzione scoprirete
l’inter-essere, e non sarete più soggetti alla paura.
Diventiamo
uno con la foglia. Comprendiamo la nuvola, l’onda;
realizziamo che siamo fatti d’acqua, e lasciamoci la paura
alle spalle.
Io
sarò anche domani. Ma dovrete essere molto attenti per
scoprirmi, perché potrò essere un fiore, una foglia. Quella
sarà la mia attuale forma di esistenza, e da quella forma vi
dirò ciao. Se sarete molto attenti, mi riconoscerete e
potrete venire a salutarmi. Mi farà molto piacere.
Dhammapada
L’elefante
320 Sopporterò gli insulti del mondo
come l'elefante sopporta le frecce in battaglia,
perché il mondo è spesso malevolo.
321 Domato, l'elefante va in battaglia.
Domato, l'elefante è cavalcato dal re.
Colui che ha domato se stesso
è il migliore degli uomini
e sopporta con pazienza gli insulti del mondo.
322 Eccellenti sono i muli ben addestrati
e i nobili cavalli di Sindhu e i grandi elefanti di Kunjara.
Ma ancora più eccellente
è colui che ha domato se stesso.
323 Poiché la terra mai calpestata
non si raggiunge sul dorso di questi animali,
ma cavalcando il proprio sé domato.
324 Il grande elefante Dhanapala
diventa incontrollabile quando è in calore.
Legato, rifiuta il cibo
e brama solo il ritorno alla foresta.
325 Se sei pigro e goloso,
se ti crogioli nel sonno
come un porco ben sazio,
continuerai a ripercorrere
il cammino dell'utero
sempre di nuovo.
326 Questa mia mente,
che un tempo vagava a suo piacimento
da un oggetto all'altro,
in balia di ogni capriccio e desiderio,
la dominerò ora
come il mahout guida l'elefante in calore
con la sua asta uncinata.
327 Sii consapevole, osserva i tuoi pensieri.
Sollevati dalla palude
come un elefante sprofondato nel fango.
328 Se incontri un compagno saggio e virtuoso,
condividi con lui il cammino
nella gioia
e nella consapevolezza,
superando ogni ostacolo.
329 Ma, se non trovi un tale compagno,
piuttosto cammina solo,
come un re che ha rinunciato al proprio regno
o come un elefante nella foresta.
330 E meglio vivere soli
che in compagnia degli inconsapevoli.
Cammina solo, puro e senza desideri,
come un elefante nella foresta.
331 Felicità è avere amici quando se ne ha bisogno,
felicità è condividere la gioia,
felicità è avere ben vissuto al momento di morire,
felicità è trascendere la sofferenza.
332 Felice è la maternità in questo mondo,
felice è la paternità in questo mondo,
felice è la vita dell'asceta in questo mondo,
felice è la vita del bramino in questo mondo.
333 Felicità è vivere virtuosamente fino a tarda età,
felicità è una fede salda,
felicità è la conquista della saggezza,
felicità è evitare il male.
Versi
gemelli
1 Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero torbido
è seguita dalla sofferenza,
come la ruota del carro
segue lo zoccolo del bue.
2 Siamo ciò che pensiamo.
Tutto ciò che siamo
è prodotto dalla nostra mente.
Ogni parola o azione
che nasce da un pensiero limpido
è seguita dalla gioia,
come la tua ombra ti segue,
inseparabile.
3 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,
mi ha ingannato, mi ha derubato.»
Se coltivi questi pensieri
vivi immerso nell'odio.
4 «Mi ha insultato, mi ha aggredito,
mi ha ingannato, mi ha derubato.»
Abbandonando questi pensieri
ti liberi dell'odio.
5 In questo mondo l'odio
non può porre fine all'odio.
Solo l'amore è capace
di estinguere l'odio.
Questa è la legge eterna.
6 In questo mondo tutti
siamo destinati a morire.
Ricordandotene,
come puoi serbare rancore?
7 Con la stessa facilità con cui il vento
sradica un fragile albero
le tentazioni trascinano
chi è alla ricerca del piacere,
chi è avido, pigro e debole.
8 Ma, come il vento
non riesce ad abbattere una montagna,
nessuna tentazione scuote
chi è desto, energico,
fiducioso e vive semplicemente.
9 Se la tua mente non è limpida,
se sei insincero e incapace di controllarti,
invano indossi l'abito giallo.
10 Se la tua mente è limpida,
se sei sincero e padrone di te,
ben ti si addice l'abito giallo.
11 Confondendo l'essenziale e l'inessenziale
perdi di vista la tua vera natura
e coltivi vani desideri.
12 Riconoscendo l'essenziale come tale
e l'inessenziale come tale
ritrovi la tua vera natura
e arrivi all'essenza.
13 Come la pioggia penetra in una capanna
il cui tetto non è ben impagliato,
così le passioni si insinuano
in una mente inconsapevole.
14 Ma una mente consapevole
è come una capanna
dal tetto ben impagliato.
15 Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
16 Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
17 Chi fa del male
soffre in questo mondo e nell'altro.
Soffre contemplando il male che ha fatto
e ancora di più soffre
scendendo nell'oscurità.
18 Chi fa del bene
gioisce in questo mondo e nell'altro.
Gioisce contemplando il bene che ha fatto
e ancora di più gioisce
innalzandosi nella luce.
19 Chi recita a memoria le scritture,
ma non le mette in pratica,
è come un mandriano
che conta le vacche altrui.
Costui non è partecipe
della vita dello spirito.
20 Ma se, pur conoscendo solo
una piccola parte delle scritture,
pratichi il dharma,
abbandoni le passioni, l'odio e le illusioni,
coltivi la saggezza e la serenità,
non hai desideri
né in questo mondo né nell'altro,
allora veramente sei partecipe
della vita dello spirito.
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